Presentazione del progetto politico

Siamo consapevoli che credere in nuovo progetto politico possa rappresentare una sfida molto ambiziosa, ma ci vogliamo schierare insieme a tutte quelle persone moderate che in passato hanno votato a destra, a sinistra, gialli, rossi, senza mai riscontrare un reale beneficio per il Paese.

Noi siamo quelli di Italia al Centro e io sono Roberto Paoletti, il Coordinatore Nazionale. Sono un ingegnere nucleare e lavoro come Vice Dirigente nei Vigili del Fuoco.

Non abbiamo il dono della verità, ma siamo preparati e ragioniamo con i dati. Siamo liberi da tutte le dinamiche di destra e di sinistra e non dipendiamo da nessuno, neanche economicamente.

I nostri valori sono la meritocrazia, l’Italia unita, l’orgoglio nazionale e il buon senso civico che dovrebbe prevalere su tutti coloro che lavorano per lo Stato.

Non ci piace la logica del continuo no a tutto, delle paure che stanno bloccando il Paese e dello sterile contrasto tra tutti. Noi vogliamo la logica del sì, perché l’Italia continui nel suo sviluppo, certamente sotto il controllo dello Stato, ma non si può gestire un Paese pensando di chiudere tutto.

Siamo vicini all’ambiente e per questo siamo anche molto scettici sulla Transizione Ecologica, perché semplicemente i dati dicono che molte delle iniziative proposte, sono solo delle false propagande politiche. Per esempio che beneficio potrà mai ottenere il clima dal Superbonus 110% visto che al massimo potrà ridurre le emissioni di anidride carbonica globale dello 0,0025%? E poi, perché investire così tanto sulla ristrutturazione delle ville private, quando metà delle scuole e degli ospedali pubblici non sono antisismici o non rispettano la normativa di prevenzione incendi? E le strade, i ponti e tutte le infrastrutture italiane che hanno più di 60 anni, chi li rimetterà a posto? Che faremo quando saranno finiti anche i soldi del Recovery Fund? Andremo ancora avanti con la digitalizzazione o con le tante altre spese folli dello Stato?

Io personalmente lavoravo per l’Eridania quando l’Europa pagò milioni di euro per far chiudere gli zuccherifici italiani. Un disastro completo, così come tanti altri che l’Italia ha subito dall’Europa e dal mondo globale. È ovvio che gli imprenditori vadano a produrre dove la manodopera costa la metà, dove le leggi sono meno invasive e dove i diritti sociali sono praticamente inesistenti, ma l’Europa non può andare avanti così. E che fine ha fatto la Costituzione europea che avrebbe dovuto sancire i diritti dell’uomo rispetto al potere incontrastato della libera circolazione delle merci?

Come si fa a parlare di famiglia o di ambiente quando tutti i fine settimana i ragazzi sono straimpegnati con i compiti oppure i genitori devono lavorare tutti i giorni nei supermercati? Il lavoro, il rispetto per la natura non si imparano solo sui libri o sui social e quindi la scuola e la società devono fare molto, ma molto di più per recuperare quei valori essenziali che da sempre contraddistinguono in nostro Paese.

Se avete piacere, visitate il nostro sito www.italialcentro.it, ma più di tutti, partecipate attivamente al progetto seguendoci sui nostri canali social o meglio ancora, iscrivendovi come simpatizzanti.

Noi di Italia al Centro abbiamo deciso di investire tempo e denaro su questo progetto, perché siamo convinti che si debba sempre lottare per quella che noi consideriamo, una giusta rivoluzione culturale.

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